Dalla Val Bregaglia a Parigi, con le lettere di Giacometti

È una raccolta di lettere pregiata Il tempo passa troppo presto (Edizioni Casagrande 2024) di Alberto Giacometti. Curata da Casimiro Di Crescenzo – uno dei massimi giacomettologi contemporanei – nella prefazione della Fondazione Alberto Giacometti di Zurigo si evince che l’abitudine epistolare era stata trasmessa da padre, il pittore post-impressionista Giovanni Giacometti. Ma pure laContinua a leggere “Dalla Val Bregaglia a Parigi, con le lettere di Giacometti”

L’Anschluss e la fuga degli intellettuali dall’Europa

Sul baratro (Neri Pozza 2022) di Marina Valensise narra delle vite di città, artisti e scrittori dell’Europa occidentale dopo l’Anschluss dell’Austria nel 1938. L’autrice riesce ad intrecciare le esistenze dei protagonisti in una serie di short stories che costituiscono un viaggio rapsodico attraverso le capitali. Si parte da Vienna con Stefan Zweig, Hermann Broch eContinua a leggere “L’Anschluss e la fuga degli intellettuali dall’Europa”

Incontri, analisi e reportage letterari di Kundera

Un incontro (Adelphi 2022) di Milan Kundera raccoglie degli scritti dell’autore su incontri e reportage a proposito di questioni politiche scottanti e alta letteratura europea. In esordio, Kundera paragona l’arte di Francis Bacon alle opere di Samuel Beckett. Kundera esplora la tela, la musica e la poesia. Anche il corpo. «Cosa ci resta una voltaContinua a leggere “Incontri, analisi e reportage letterari di Kundera”

Italia liberale: inizio e fine secondo Panebianco e Teodori

Ne La parabola della Repubblica (Solferino 2022) Angelo Panebianco e Massimo Teodori analizzano l’ascesa e il declino dell’Italia liberale dal Dopoguerra ad oggi. Liberali e atlantisti, analizzano decennio per decennio l’influenza dei liberali e del liberalismo nel paese. Il volume si apre con una domanda. I “libdem” italiani avrebbero avuto più fortuna politica Piero Gobetti,Continua a leggere “Italia liberale: inizio e fine secondo Panebianco e Teodori”

Arendt, de Beauvoir, Rand e Weil: le visionarie della libertà

In Le visionarie. 1933-1943. Arendt, De Beauvoir, Rand, Weil e il pensiero della libertà (Feltrinelli 2021) Wolfram Eilenberger fa un’analisi comparata di quattro tra le filosofe più importanti del Novecento. L’autore passa al setaccio Hannah Arendt, Simone de Beauvoir, Ayn Rand e Simone Weil nell’epoca dei totalitarismi. Di formazione e pensiero politico diverso, le signoreContinua a leggere “Arendt, de Beauvoir, Rand e Weil: le visionarie della libertà”

Federico Rampini racconta i cantieri della storia

Ripartire, ricostruire e rinascere. Sono queste le parole d’ordine de I cantieri della storia (Mondadori 2020) di Federico Rampini. L’autore passa in rassegna gli ultimi duemila anni di storia alla luce del decadimento e della rinascita delle civiltà. Selezionati alcuni snodi cruciali del passato, Rampini definisce questi come cantieri della storia, momenti da cui siContinua a leggere “Federico Rampini racconta i cantieri della storia”

Il terrorismo domestico del Sessantotto francese

«Ciò che attualmente caratterizza la nostra vita pubblica è la noia. I francesi si annoiano. Essi non partecipano né da vicino né da lontano alle grandi convulsioni che scuotono il mondo». Celebre l’incipit dell’articolo su Le Monde (15 marzo 1968) a firma di Pierre Viansson-Ponté, che non rivelava lungimiranza folgorante in merito a quello cheContinua a leggere “Il terrorismo domestico del Sessantotto francese”

Jean-François Revel, le provocazioni di un liberalconservatore

Ne Il richiamo della tribù, Mario Vargas Llosa definisce Jean-François Revel – scomparso il 30 aprile 2006, quindici anni fa – un Albert Camus o un George Orwell dei nostri tempi. Uno scrittore-filosofo che sferrò dure critiche alla sinistra dove militò in gioventù. Revel è stato un protagonista della vita culturale francese della seconda metàContinua a leggere “Jean-François Revel, le provocazioni di un liberalconservatore”

Camus e Praga, fra letteratura, viaggi e misteri

Albert Camus (1913-1960) affascina da sempre. La sua opera multiforme, la sua esistenza tumultuosa, il suo anticonformismo, la sua personalità complessa, forse anche gli interrogativi sulla sua morte, contribuiscono a imprimere l’interesse verso questo autore, premio Nobel per la Letteratura ad appena quarantaquattro anni. Nonostante lo stato di salute precario, l’avanzare dei totalitarismi in Europa,Continua a leggere “Camus e Praga, fra letteratura, viaggi e misteri”

Albert Camus, straniero assurdo e controcorrente

Antifascista convinto (nel 1933 aveva aderito al movimento Amsterdam-Pleyel) e anti-totalitarista («la libertà non è che una possibilità di essere migliori, mentre la schiavitù è certezza di essere peggiori») Albert Camus non era il classico intellettuale francese della seconda metà del secolo scorso. Era uno straniero. Un irregolare. Uno scomodo. «Siate realisti: chiedete l’impossibile» èContinua a leggere “Albert Camus, straniero assurdo e controcorrente”