Ceaușescu, il sultano comunista fuori dal tempo

Bambini ed orfani potevano uscire dalle fogne di Bucarest: il regime di Nicolae Ceaușescu, che li usava come spie della polizia segreta, in quel dicembre 1989 era consegnato alla Storia. Grandi momenti di speranza il Romania, dopo l’eccidio di Timișoara. La povertà era dilagante nel paese, trasformato dal dittatore, la moglie Elena Petrescu e laContinua a leggere “Ceaușescu, il sultano comunista fuori dal tempo”

Le crisi in Italia e la marcia su Roma

Con la marcia su Roma del 28 ottobre di cento anni fa i fascisti dichiararono guerra aperta allo Stato liberale e se ne impossessarono. Se il potere politico non fosse passato nelle loro mani – cosa che poi avvenne due giorni dopo con l’incarico a Benito Mussolini di formare il nuovo governo – avrebbero conquistatoContinua a leggere “Le crisi in Italia e la marcia su Roma”

Imperialismo e collettivismo: l’hitlerizzazione di Putin

Vladimir Putin compie settant’anni. Gli auguri sarebbero stati più numerosi da parte della comunità internazionale se il 24 febbraio scorso non avesse optato per la sua hitlerizzazione: trasformarsi, cioè, da dittatore a criminale di guerra. Con l’invasione dell’Ucraina Putin ha compiuto un salto di qualità, per così dire, nella scala degli autocrati, posizionandosi al pariContinua a leggere “Imperialismo e collettivismo: l’hitlerizzazione di Putin”

Montanelli, ritratto a più voci di un italiano contro

Nel libro Un italiano contro. Il secolo lungo di Montanelli (Solferino 2021) Indro Montanelli viene ricordato e raccontato dai colleghi del Corriere della Sera che offrono un ritratto a più voci del giornalista fucecchiese. Ferruccio de Bortoli esordisce ricordando la sua «lunga e tormentata esistenza» – versi tratti dall’“auto-necrologio”, pubblicato all’indomani della scomparsa nel 2001.Continua a leggere “Montanelli, ritratto a più voci di un italiano contro”

Joachim von Ribbentrop: carriera di un “pazzo criminale”

Il ministro degli Esteri della Germania nazista Joachim von Ribbentrop venne arrestato ad Amburgo il 14 giugno 1945. Noto per il patto che prevedeva la spartizione della Polonia con l’Unione Sovietica, era conosciuto anche per la sua arroganza. Il prefisso “von” se l’era appuntato al cognome per via di una zia che si era sposataContinua a leggere “Joachim von Ribbentrop: carriera di un “pazzo criminale””

Hayek, Rand e il collettivismo che unisce i socialismi

Il collettivismo è la privazione dell’individualità e nella dottrina liberale è riconosciuto come uno dei principali mali sociali. La dimensione collettiva, argomentano i liberali, non prevede quella legata alla persona. Anzi: la scoraggia, la deprime e tenta di annichilirla a favore di un’entità – Stato o partito – verticale, autoreferenziale, coercitiva. Questa autorità stabilisce leContinua a leggere “Hayek, Rand e il collettivismo che unisce i socialismi”

Per Colin Crouch il liberismo ha messo in crisi la democrazia

Neoliberismo come origini di tutti i mali. Colin Crouch, l’autore di Combattere la postdemocrazia (Laterza 2020) non ha dubbi. Dal populismo demagogico alle diseguaglianze, dalla crisi delle democrazie occidentali a quella finanziaria del 2008, fino a quella del debito in Europa e alla perdita delle identità politiche, la colpa sta nella “deriva neoliberista”. Crouch spiegaContinua a leggere “Per Colin Crouch il liberismo ha messo in crisi la democrazia”

La tribù dà sicurezza, ma c’è un (caro) prezzo da pagare

L’espressione “chiamata della tribù” è stata coniata dallo scrittore Mario Vargas Llosa (Il richiamo della tribù). Essa si riferisce al fatto che l’uomo ha un bisogno di appartenere ad un gruppo di simili. Nella sua vita, l’individuo avverte a correnti alterne il richiamo della tribù. Questo concetto si rifà a Karl Popper, che scrisse cheContinua a leggere “La tribù dà sicurezza, ma c’è un (caro) prezzo da pagare”

Quando un caporale austriaco divenne Adolf Hitler

Anton Drexler era nazionalista estremista. Inabile al servizio militare che gli evitò l’arruolamento nell’esercito guglielmino nella Prima Guerra Mondiale, nel 1919 fondò il DAP, Deutsche Arbeit Partei. La nuova piattaforma politica, una delle tante nella neonata Germania repubblicana, era antisemita, antisocialista, anticomunista e anticapitalista. Fu in grado di sfruttare i malcontenti derivanti dalla crisi socialeContinua a leggere “Quando un caporale austriaco divenne Adolf Hitler”

Le folle irrazionali di Gustave Le Bon e il collettivismo

«Conoscere l’arte di impressionare l’immaginazione delle folle, significa possedere la capacità di governale». Sarà per questo che Benito Mussolini teneva una copia di Psicologie delle folle (1895) di Gustave Le Bon sul comodino. Il Duce diceva di aver letto l’opera del sociologo francese un’infinità di volte. L’aveva capito e interpretato alla lettera. Le Bon (natoContinua a leggere “Le folle irrazionali di Gustave Le Bon e il collettivismo”