Nella famosa lettera a Gustáv Husák dell’8 aprile 1975, Václav Havel ha scritto una requisitoria coraggiosa contro il sistema totalitario comunista. Il drammaturgo descriveva la struttura burocratica e perversa del regime cecolsovacco e l’annichilimento culturale, economico, sociale e umano in Cecoslovacchia. Il dissidente espresse il suo dissenso in maniera pubblica e aperta, sottolineando storture eContinua a leggere “Requisitoria antitotalitaria nella lettera a Gustáv Husák”
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Da drammaturgo a presidente: la vita di Václav Havel
Statista e drammaturgo protagonista della dissidenza cecoslovacca, candidato unico allo smantellamento del Comunismo a Praga, liberaldemocratico europeista e protagonista dell’Occidente nei primi anni Duemila, Václav Havel era una figura complessa e poliedrica. Ebbe la fortuna di essere considerato un monumento non da morto, ma da vivo. Sia da gran parte della popolazione cecoslovacca, che daContinua a leggere “Da drammaturgo a presidente: la vita di Václav Havel”
Alexander Dubček: collaborazionista o patriota?
La sera del primo settembre 1992 Alexander Dubček aveva chiesto all’autista di accelerare. Pioveva forte, ricorda Demetrio Volcic (Est) e la strada era scivolosa. Non si poteva curvare a centoventi chilometri all’ora. Poco dopo, l’automobile ruzzolò lungo una scarpata. A seguito di un lungo esilio speso nella sua Slovacchia, il Presidente dell’Assemblea federale morì nelContinua a leggere “Alexander Dubček: collaborazionista o patriota?”
Gustáv Husák, il normalizzatore della Cecoslovacchia
Trent’anni fa moriva Gustáv Husák, la quinta essenza del grigiore burocratico comunista in Cecoslovacchia. Esperto della macchina totalitaria che serviva zelantemente, colto agente brezneviano, oggi è ricordato principalmente per aver sostituito il riformista Alexander Dubček e aver avviato la normalizzazione del paese. Il suo ritorno all’era post-staliniana dopo la repressione della Primavera di Praga contribuìContinua a leggere “Gustáv Husák, il normalizzatore della Cecoslovacchia”
Da Pelikán a Havel: Craxi e i dissidenti cecoslovacchi
Dopo la repressione della Primavera di Praga molti furono epurati dalle strutture del potere comunista cecoslovacco. Non solo Alexander Dubček, ma anche Jiří Pelikán, ex direttore della tv di Stato, contestatore dell’interventismo sovietico. Già il più giovane Deputato all’Assemblea Nazionale (1964-1969), stalinista convinto e comunista per tutta la vita, fu costretto all’espatrio in Italia, vistoContinua a leggere “Da Pelikán a Havel: Craxi e i dissidenti cecoslovacchi”
Lungimiranza, manipolazione e nazionalismo cinese
I grandi imperi sopravvivono se sono lungimiranti. E la Cina di oggi, impero silente per decenni, non fa mistero della sua capacità di pensare in termini di generazioni. «Le oche cinesi sanno volare lontano e in sicurezza, attraverso venti e tempeste, perché si muovono in stormi e si aiutano l’una con l’altra, come una squadra»,Continua a leggere “Lungimiranza, manipolazione e nazionalismo cinese”
1989, la bancarotta fraudolenta dei regimi comunisti
Il 9 novembre di trent’anni fa il Muro di Berlino si sgretolava ai piedi della Storia: il Comunismo era in bancarotta fraudolenta. Era finito il “secolo breve” e con il crollo della cortina di ferro finì non solo simbolicamente la Guerra Fredda, ma anche la lunga divisione in blocchi imposta dalle logiche del post-Yalta. StatiContinua a leggere “1989, la bancarotta fraudolenta dei regimi comunisti”
Jan Palach: la fiamma della libertà
Nella Repubblica Socialista Cecoslovacca, nata de facto nel 1948 e rinata de jure nel 1960 con la federazione tra Repubblica Socialista Ceca e Repubblica Socialista Slovacca, Piazza San Venceslao è stato un luogo dove si sono svolti eventi importanti per il paese dell’Europa centrale. È qui che nel 1968 sono nati i primi moti diContinua a leggere “Jan Palach: la fiamma della libertà”