Gun export & safety

Si dice spesso che in fin dei conti la guerra convenga a tutti. Di sicuro conviene a chi le armi le esporta (gun export). Sono quattro i più grandi esportatori di armi sul pianeta: Stati Uniti, Cina, Francia e Russia. Secondo il SIPRI, Stockholm International Peace Research Institute, nel caso dell’America di Barack Obama prima e Donald Trump poi, il primo paese di esportazione di armi è l’Arabia Saudita. Seguono gli Emirati Arabi Uniti. Al terzo posto la Turchia, al quarto la Corea del Sud, al quinto l’Australia. Nel caso della Cina di Xi Jinping, al primo posto c’è il Pakistan, al secondo il Bangladesh, al terzo la Birmania, al quarto il Venezuela, al quinto la Tanzania. Quanto alla Francia, prima di François Hollande e poi di Emmanuel Macron, Parigi pratica gun export in primo luogo con il Marocco. Seguono Cina, Egitto, EAU e Arabia Saudita.

Per quello che riguarda la Russia di Vladimir Putin, il primo paese di gun export è l’India, il secondo la Cina, il terzo il Vietnam, il quarto l’Algeria e il quinto il Venezuela. Secondo Business Insider – che ha rielaborato i dati del SIPRI – gli americani hanno venduto armi ad almeno cento paesi. Dal 2013 al 2017 la percentuale di gun export è aumentata del venticinque per cento rispetto al periodo 2008-2012. Al secondo posto, la Francia, che ha venduto armi a ottantuno paesi nel mondo. Difficile la contesa per il terzo posto: sia Mosca che Pechino hanno venduto armi a poco meno di cinquanta nazioni tra il 2013 e il 2017. Se tuttavia è comprensibile che in guerra ci si combatta con armi, incredibile è pensare che in territorio di pace le armi circolino con estrema facilità.

Statista ha calcolato che negli Stati Uniti i morti da armi da fuoco nel 1999 erano 28’874. Sedici anni dopo, nel 2017, il numero è salito di circa un terzo, arrivando a 39’773. In particolare, il lento incremento lo si registra dal 2000 al 2002, dal 2005 al 2008, dal 2009 al 2012, fino all’incredibile balzo in alto di cinquemila vittime in più all’anno dal 2014 al 2017. Sempre secondo Business Insider, il 61.7 per cento degli abitanti in Alaska detiene armi; Idaho, Montana, Wyoming, Arkansas e West Virginia dal cinquantadue al cinquantasette. Irrilevanti gli stati che hanno meno del venti per cento di armi pro capite. Siamo tuttavia sicuri che “più armi” corrisponda a “più sicurezza”? Oppure che “più sicurezza” sia determinata da “più armi”?

Amedeo Gasparini

(Pubblicato su L’universo)

Pubblicato da Amedeo Gasparini

Amedeo Gasparini, class 1997, freelance journalist, managing “Blackstar”, amedeogasparini.com. MA in “International Relations” (Univerzita Karlova, Prague – Czech Republic); BSc in “Science of Communication” (Università della Svizzera Italiana, Lugano – Switzerland)

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