In occasione del trentesimo anniversario dalla scomparsa di Alexander Dubček, il 7 novembre 1992, la rivista di Praga Progetto Repubblica Ceca ha pubblicato una raccolta di interviste a sedici personalità e studiosi legati alla figura del celebre politico cecoslovacco. Il volume è intitolato “Alexander Dubček. Ritratto a più voci del protagonista della Primavera di Praga” e raccoglie testimonianze e opinioni, valutazioni e ricordi, narrazioni che costruiscono un ritratto caleidoscopico del personaggio. Dubček è ricordato per il suo ruolo di primo segretario del Partito Comunista Cecoslovacco (gennaio 1968-aprile 1969) ai tempi della Primavera, il periodo di grandi riforme di spirito democratico che tentò di scuotere l’immobile logica dei due blocchi e creare un Socialismo “dal volto umano”. Una storia romantica, vera e drammatica, che ha lasciato un segno importante nella politica e nella società europea. Tra gli intervistati figurano accademici e politici, giornalisti ed intellettuali.
Di particolare rilievo le testimonianze italiane, che includono i ricordi dell’economista Guido Gambetta, che accompagnò Dubček a Bologna nel 1988. O dello slavista Giuseppe Dell’Agata, che visse a Praga negli anni Sessanta. Gli storici Valentine Lomellini e Francesco Leoncini contribuiscono a ricostruire il rapporto tra il politico e il Belpaese. Achille Occhetto, l’ultimo segretario del Partito Comunista Italiano, e Luciana Castellina, tra i fondatori del gruppo del Manifesto, ricordano da protagonisti i rapporti della sinistra italiana con la Primavera. Se in Italia la figura dell’ex primo segretario è guardata con ammirazione, le analisi locali evidenziano contrasti e problematiche ancora accese. Dall’ex direttore dell’Istituto di Storia Contemporanea dell’Accademia Ceca delle Scienze, Oldřich Tůma, ai suoi colleghi accademici Adela Gjuričová, Slavomír Horák, Luboš Švec e Adam Hudek, il racconto di Dubček da Repubblica Ceca e Slovacchia sorprende per le sue critiche. Più aspre a Praga e più benevole a Bratislava.
Infine, visioni del Nostro dal resto del mondo. Dagli Stati Uniti Kieran Williams e Sharon L. Wolchik, dalla Svizzera Josette Baer, dalla Germania Susanne Schattenberg e dalla Slovenia Borut Klabjan. Emerge un ritratto quanto tridimensionale di uno dei protagonisti della seconda metà del secolo scorso. Dai sogni infranti del 1968 alla breve resurrezione politica del 1989, prima di una fine prematura nell’autunno del 1992. I due autori delle interviste sono Amedeo Gasparini, giornalista e ricercatore freelance, Master in Relazioni Internazionali presso l’Università Carlo di Praga, e Giuseppe Picheca, giornalista, praghese d’adozione e con un passato di ricerche accademiche su nonviolenza e diritti umani. Il lavoro è stato coordinato da Giovanni Usai, editore di Progetto Repubblica Ceca. Il volume, composto da oltre 200 pagine in lingua italiana con traduzione inglese a fronte, si apre con un intervento di saluto dell’Ambasciatore d’Italia a Praga, Mauro Marsili.
Amedeo Gasparini e Giuseppe Picheca
(Pubblicato su ITAline)