Morti. Di zanzare, tumori e uomini

Secondo la WHO il primo agente a provocare la morte di molti esseri umani è la zanzara. Quel fastidioso insetto, con le zampette e il piccolo ago che rovina tutte le estati causa, grazie al virus di cui è vettore, circa 725mila morti all’anno. Al secondo posto, c’è l’uomo stesso (475mila vittime). Seguono i serpenti (cinquantamila morti all’anno), i cani (venticinquemila), la glossina (“mosca tsetse”, diecimila). Il reduviidae (simile alla cimice) uccide diecimila persone all’anno. Duemila la tenia, mille il coccodrillo, cinquecento l’ippopotamo, cento l’elefante e il leone, dieci vittime il lupo e lo squalo. Le malattie invisibili o quantomeno non riconducibili a creature faunesche, eccetto batteri e virus, sono in declino da un secolo.

Statista ha rielaborato i dati dell’Office for National Statistics che nello studio “The Evolution of Death” riporta come uomini e donne fino ai quarantaquattro anni morissero di infezioni generiche nel 1915. Un secolo dopo, per gli uomini fino ai quattordici anni le cause di morte erano riconducibili al cancro, mentre a fattori esterni – uso di droghe o suicidio – dai quattordici ai quarantaquattro. Per le donne fino ai quattordici anni cancro, dai quindici ai ventinove fattori esterni, da trenta a quarantaquattro ancora cancro. Nel 1915 dai quarantacinque ai settantaquattro anni gli uomini morivano ancora di infezioni e le donne di problemi al cuore e infezioni. Cento anni dopo gli uomini muoiono di problemi cardiaci e cancro, mentre le donne di tumore.

Per quello che riguarda invece il più triste dei casi di morte degli esseri umani – cioè esseri umani che uccidono altri esseri umani – le cose non vanno bene. Nonostante l’alto tasso di vittime mietute dalle zanzare e dai virus che trasportano, troppi uomini uccidono troppi uomini. Dalle statistiche di Amnesty International del 2017 emerge che nel 2017 in Cina di sono state oltre mille esecuzioni. Seguono 507 in Iran, 146 in Arabia Saudita, 125 in Iraq, oltre sessanta in Pakistan, trentacinque in Egitto, ventiquattro in Somalia, ventitré negli Stati Uniti.

Amedeo Gasparini

(Pubblicato su L’universo)

Pubblicato da Amedeo Gasparini

Amedeo Gasparini, class 1997, freelance journalist, managing “Blackstar”, amedeogasparini.com. MA in “International Relations” (Univerzita Karlova, Prague – Czech Republic); BSc in “Science of Communication” (Università della Svizzera Italiana, Lugano – Switzerland)

Rispondi