Responsabilità, ovvero come rivitalizzare le democrazie liberali

Liberalismo obsoleto, democrazie in crisi un mantra ripetuto da anni dai regimi autocratici e collettivisti per screditare le democrazie liberali e i governi occidentali. Certo, il liberalismo e la democrazia hanno i loro problemi, ma si sono adattati e hanno dato risposte alle sfide che via via si sono presentate sul loro percorso evolutivo. La forma di governo liberal-democratica non è eterna e non è una garanzia assoluta di benessere in tutte le epoche. Ad oggi produce, tuttavia, le migliori condizioni – specialmente se comparata alle altre forme di governo – per i cittadini di realizzarsi, perseguire i propri interessi, godere di diritti in un clima di libertà e benessere. Eppure, il modello liberaldemocratico è attaccato e screditato. Occorrerebbe forse rivitalizzarlo e promuoverlo, come una forma di gestione statuale e sociale certamente non perfetta, ma che comporta benessere al maggior numero di persone possibile.

Come possono le democrazie liberali essere rivitalizzate per affrontare le sfide contemporanee, dal post-pandemia alla guerra in Ucraina, passando per la polarizzazione sociale e politica, la disinformazione digitale e la crescente disaffezione dei cittadini verso le istituzioni democratiche? L’implementazione di politiche di trasparenza e accountability può certamente contribuire a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche, ovverosia la spina dorsale delle democrazie liberali. Rafforzare le istituzioni vuol dire garantire il rispetto dello Stato di diritto e la separazione dei poteri. Uno Stato di diritto garantisce la trasparenza delle istituzioni governative e promuove la responsabilità dei politici. Un governo aperto e responsabile contribuisce alla costruzione della fiducia dei cittadini. Il potenziale tecnologico può essere utilizzato per promuovere la partecipazione politica. L’uso della tecnologia nella PA potrebbe avere anche significative ripercussioni nel coinvolgimento dei giovani.

La politica non può fare a meno dei giovani: il potenziale di libertà delle democrazie liberali deve essere appealing ad essi. L’istruzione, la scuola, ma nel complesso la ricerca, devono rivestire una voce di bilancio d’importanza primaria. Una democrazia liberale moderna attribuisce valore ad una vera “buona scuola” – dalle elementari all’università. Incentiva il pubblico e il privato ad offrire servizi scolastici, materie all’avanguardia e attenzione ai grandi temi del presente. Garantire inoltre che tutti i cittadini abbiano un’effettiva possibilità di partecipare al processo decisionale e che le istituzioni riflettano adeguatamente la diversità della società è un altro metodo per rivitalizzare le democrazie liberali. Favorire cioè il coinvolgimento dei cittadini nella vita politica attraverso meccanismi come referendum, consultazioni pubbliche e partecipazione attiva. Le democrazie liberali devono essere aperte, ma inclusività non vuol dire forzare le persone a partecipare al dibattito.

Una politica integra ed empatica, con strategie di lungo termine e anti-populista – e occasionalmente impopolare – riflette e promuove non solo la preservazione delle istituzioni, ma funge da esempio alla cittadinanza. È un’illusione pensare che nel complesso la classe politica sia in media peggiore della media dei cittadini. Spesso e volentieri è vero il contrario. Processi autoassolutori da parte dei cittadini favoriscono la loro trasformazione in vittime e dunque sudditi irresponsabili. Il mito infantile dell’onestà a fronte all’importanza della responsabilità personale non regge. Le democrazie liberali si distinguono per riportare al centro dell’azione della politica la persona umana, l’individuo. I regimi autocratici non parlano mai della e non incoraggiano mai la responsabilità individuale. La responsabilità è il vero motore della libertà. E questo, per estensione, vuol dire che una libertà catalizzata dalla responsabilità è la migliore assicurazione per il proliferare e il ravvivare le democrazie liberali.

Amedeo Gasparini

(Pubblicato su AlterThink)

Pubblicato da Amedeo Gasparini

Amedeo Gasparini, class 1997, freelance journalist, managing “Blackstar”, amedeogasparini.com. MA in “International Relations” (Univerzita Karlova, Prague – Czech Republic); BSc in “Science of Communication” (Università della Svizzera Italiana, Lugano – Switzerland)

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