Animali pazzeschi. Un enorme pitone, ma non solo: marmotte giganti, simpatici suini, irrequieti procioni, inquietanti varani. Bestie che lo smisurato ego dell’essere umano non ha saputo tenere fuori dal perimetro di casa. Anzi: si tratta di creature che si sono perfettamente integrate nell’ambiente domestico. In Russia è scoppiata una nuova moda. Cane, gatto, criceto e pesciolino rosso non sono abbastanza. Alcuni padroni hanno ben pensato di ospitare un vero Winnie the Pooh, un bestione bruno in casa. Creatura imprevedibile e impegnativa dal punto di vista nutrizionale e di conseguente “evacuazione idraulica”. A meno che non si viva in campagna, sembrerebbe scomodo – e spesso e volentieri è illegale. Struzzi, lama e perfino bisonti da oltre ottocento chili sono stati d’altra parte integrati tra le mura di casa.
Fino a far loro condividere l’intimità dei padroni nel serale momento televisivo. Tra gli animali pazzeschi, ma questa definizione dovrebbe attagliarsi anche ai loro padroni. Tuttavia, c’è un’altra creatura domestica e vandalica. È il timore di ogni fragile nonno, perché si tratta del più rumoroso di tutte le fiere. È il nipotino gasato che “rimbalza” da una parte all’altra dell’abitazione come una palla, tra i cristalli in teca e il divano polveroso, il tavolino basso di vetro davanti alla tv e il pianoforte scordato. La “piccola peste”, lo chiamano i nonni: un cucciolo di Homo Sapiens Sapiens, il più strano di tutti gli animali, che non ruggisce, ma schiamazza.
Amedeo Gasparini
(Pubblicato su L’universo)